mercoledì 3 marzo 2010

LA SINDROME DEL CACCHIO PICCOLO



Voi non ci crederete, ma il vero male dell'umanità è una malattia tremenda e contagiosissima di cui nessuno mai parla, perché a parlarne non può che peggiorare. Colpisce circa il 99, 97% degli uomini e secondo alcune recenti statistiche anche un buon 38% delle donne. È la Sindrome del Cacchio Piccolo (da adesso SCP).

Si manifesta in età puberale, dopo un lungo periodo di incubazione in cui la mente del soggetto non avverte praticamente alcun sintomo. Quando arriva il giorno del rimescolamento ormonale, dei vestitini corti della compagna di classe, dei giornalini degli amici e degli incidenti notturni tra le lenzuola del letto, il soggetto è costretto a fare i conti con le dimensioni del proprio ammennicolo. È un affare di testa, niente più. La sindrome infatti non colpisce esclusivamente i meno dotati, ma indifferentemente quasi tutti i maschi.

Secondo le ultime ricerche in materia, quello che si pensava fosse un problema esclusivamente maschile, è in realtà una patologia molto complessa che affligge in alcuni casi anche le donne. Ora direte voi, come è possibile che le donne di sentano in deficit di cacchio, dato che non ce l'hanno. Ma la SCP è una malattia psicosomatica e non ha assolutamente niente a che fare con le dimensioni del membro.

COME RICONOSCERE I MALATI


I malati si individuano facilmente. Di solito, per compensare la mancanza, ricoprono cariche molto importanti. Quasi tutti i politici sono afflitti da una versione acuta di questa patologia. A prova di ciò allegherò una foto che giustifica alcuni comportamenti del premier italiano.



Chi è afflitto dalla SCP non dubita soltanto della propria virilità ma del significato della sua stessa esistenza, e cerca di riappropriarsene fuori dal letto, o meglio, lontano dallo specchio. Per questo tutti i dirigenti, i capireparto, gli amministratori e direttori vari soffrono di questa malattia, che come ho affermato prima può essere anche molto contagiosa. Appena infatti qualcuno incomincia a frequentare certi ambienti nei piani alti, il morbo dormiente che è in lui si risveglia.

Da non confondersi con la SCS, ovvero la Sindrome del Cacchio Scomparso, tipica degli obesi. È una variante molto triste della malattia perché, a differenza di coloro che contraggono la SCP, questi pazienti vivono nel tremendo dubbio che il loro cacchio possa essere sparito sotto le loro dirompenti trippe.



Anche le star soffrono disperatamente di questo complesso. Lo scompenso li porta a desiderare la telecamera ed a porsi al centro dell'attenzione. Ora penserete, ma uno come Tommy Lee come potrà mai essere afflitto da una malattia simile? Ebbene, io vi dico che anche lui sta male, nonostante le dimensioni del suo cetriolo. Questa regola non vale per gli attori porno, i quali sono nella maggior parti dei casi immuni alla SCP.



I PORTATORI SANI

Il signor Siffredi è un tipico caso di portatore sano. Non è afflitto da SCP ma è di sicuro un soggetto molto contagioso. Basta guardare un suo film per rimanere profondamente colpiti dalla sindrome, almeno che non si abbiano i giusti anticorpi.



IL RUOLO DELLE DONNE DEI MALATI

Esperta mentitrice fin dai tempi della maga Circe, la donna del malato, con il tipico slancio da infermiera, cerca di rassicurare il soggetto dicendogli una mezza verità, che è da sempre la bugia migliore. “La misura non conta, amore....” Frase fatta che può voler dire tante cose, tipo:

1.La misura non conta per andare a pisciare
2.La misura non conta, ma se proprio devo scegliere meglio grosso
3.La misura non conta, diceva mia nonna che era lesbica

e via così...

LA SCP NON HA PREFERENZE RAZZIALI



Anche se la leggenda dice che in neri sono più dotati degli altri, questo non vuol dire che la SCP non colpisca anche gli uomini di colore, anzi. I comportamenti egocentrici tipici dei più famosi rapper sono evidenti sintomi di questa malattia. Lo stesso Obama non può che essere preda si una forma acutissima di SCP, altrimenti non ricoprirebbe il ruolo in cui si trova.



COME CURARE LA SCP

Non esiste una cura omologata, perché ogni caso fa storia a se. Si consiglia di spegnere i televisori, di smettere di leggere le riviste ed i giornali e di fare lunghe passeggiate sulla spiaggia o sulle colline insieme al proprio partner. Fare un figlio può servire a combattere i sintomi, dato che le prestazioni sessuali del paziente diminuiscono ed avrà meno occasioni di confrontarci con il problema. Ma, ripeto, il problema non si risolve così facilmente. Io ne ho fatti tre, ed ancora ne soffro...

FONTE: http://isilenti.wordpress.com/

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