giovedì 22 ottobre 2009

Il seme dell'odio: Capitolo II -I want you-



Un romanzo breve di:
Jack Lombroso & Jonathan Macini

Ogni settimana un capitolo tutto per voi,
qua su Novocaina
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- I want you! –

Sembrano passati anni da quel giorno nel deserto, ed invece sono solo tre mesi che condivido il segreto. Cazzo, sarà stato il caldo, o forse l’alcool. Sarà stato il fatto che eravamo dentro l’inferno… E non è una cazzo di metafora. I want you!. Bello sorridente George ti invita nel glorioso esercito. La solita foto stronza che usano ogni volta, per raccattare carne… Carne senza cervello. Ti dicono che lo fai per la patria, che lo fai perché la libertà si veste di rosso bianco e blu. E tu ci credi. Non ti sforzi nemmeno, dopotutto che altro avrei potuto fare dopo il college. Lavorare nella ditta edile di mio padre?. E allora in marcia, insieme ad altre uniformi uguali alla tua. Sei un soldato adesso amico, non più un individuo.
E poi di colpo ti ritrovi laggiù. Un caldo soffocante, rovine di edifici e rovine di persone. Quei negri del deserto si nascondono ovunque. Si nasconderebbero anche in culo ad un cammello se potessero. A loro basta farti fuori. Perché non capiscono che noi siamo là per portare la libertà, la democrazia.
Passano i giorni e non succede niente. Te ne stai rinchiuso nelle tende, sdraiato sulla branda accanto ad altre divise uguali alla tua. Centinaia di divise, tutte uguali alla tua. E le idee, i principi che avevi? Ti accorgi di aver lasciato tutto a casa, insieme al fottutissimo pollo fritto di tua madre. E poi le guardie alla polveriera, i checkpoint da tenere sotto controllo. Ore e ore sotto quel caldo d’inferno. E se non si fermano all’alt gli devi sparare ai beduini. Eppure c’è anche scritto che si devono fermare all’alt, c’è scritto anche in quella loro maledetta lingua. Poi mi collego ad internet e scopro che la maggior parte di loro non sa leggere. Che cazzo di gente… I negri del deserto.
Nelle tende circola alcool e anfe. Nessuno sa da dove arriva eppure ce n’è quanta ne vuoi. Ogni tanto trovi anche un po’ d’erba, ma quella è roba da comunisti fricchettoni. Io non voglio che mi si addormenti il cervello, devo rimanere sveglio. Attivo. Sono un cazzo di marine. IO.
Nelle tende circolano anche giornali pornografici. Non ricordo nemmeno più l’odore della pelle di Jenny da quanto non la vedo. Confondo la sua faccia con quella della bionda sul paginone centrale, e allora chiudo gli occhi e non so più su chi mi sto eccitando.
Jeremy mi sveglia dal tiepido sogno. Mi sveglia con un calcio alla branda. Accanto a lui c’è Bud, il texano. A lui piace stare qua. A lui piace da morire tirare il grilletto. Ha ucciso tre negri del deserto da quando è qui. Lo avrà ripetuto mille volte, vantandosi di come li aveva stecchiti. Qualcuno dice che due dei tre che Bud ha fatto fuori erano una donna che scappava con un fagotto in mano. Bud era alla mitragliatrice del checkpoint sud. La donna non si è fermata a l’alt e Bud ha sparato. Pensava che fosse una kamikaze e il fagotto una bomba. Correva per raggiungere il medico che abitava al di la del checkpoint, perché il figlio che stringeva al petto aveva la febbre alta. Questo sembra aver raccontato il marito. Neanche lui, come la moglie, sapeva leggere.
- Allora David, ti vuoi muovere? Alzati dalla branda che usciamo. Tutti e tre…  – Bud sorride mentre Jeremy continua a dondolarmi  con l’anfibio. – Usciamo? Dove? Oggi non siamo di pattuglia  – Ho gli occhi ancora appiccicati dal sonno. Mentre mi tiro su sento che la maglia dietro la schiena è completamente fradicia di sudore.
- Niente pattuglia amico. Dobbiamo unirci al convoglio che è già giù in città. Sembra che hanno trovato un covo di ribelli e vogliono entrare -.
E allora ti tocca a muovere il culo,  marine. Ti alzi, ti prepari veloce, come ti hanno insegnato, e nemmeno due minuti dopo sei in assetto da battaglia. Ritiri il fucile all’armeria e monti sulla jeep che guida Burt. Sgomma alzando un polverone ed esce dalla base. Passa rasente ad un gruppo di bambini che saltano di lato appena in tempo. Ti volti giusto un attimo per guardarli e sei già sulla strada principale.
Il blitz si rivela un buco nell’acqua. Dentro la casa non ci sono altro che due vecchi. Vengono presi in consegna dal convoglio e noi veniamo rispediti alla base. Ci hanno fatto vestire per niente, quelli stronzi.

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