martedì 1 settembre 2009

R E C - di Jack Lombroso -


Lei era pazza. Semplicemente pazza. Ed era proprio questo a rendermi follemente innamorato di lei.
Le legava dopo averle spogliate completamente e le filmava. Adorava filmarle.
Quei piccoli tagli con la lametta del mio rasoio. Piccoli tagli ben fatti, profondi e dolorosi.
Il suo completo di pelle bianca si tingeva sempre di sangue, lo raccoglieva con le dita dalle ferite delle sue vittime e se lo spargeva addosso lasciando sui vestiti delle lunghe scie rosse.
L’ultimo taglio correva lungo la gola, il primo non era mai quello mortale. La lametta era troppo stretta per poter essere spinta in profondità, quindi ci ripassava e ripassava ancora.
Fino al silenzio.
L’ultimo video è stato il suo. Me lo ha chiesto lei.
Diceva che solo così sarebbe stata pienamente artefice del proprio gioco.
Io l’amavo troppo per deluderla così l’ho fatto. Sono entrato nella sua casa di notte.
Lei dormiva beatamente, il cloroformio ha fatto il resto.
Quando si è risvegliata era gia legata alla sedia. Il suo corpo nudo era bellissimo, quella pelle, cos’ bianca anche senza il vestito.
Senza la lente a contatto bianca, il suo viso era quasi dolce. Così l’ho presa tra le dita e l’ho appoggiata alla sua pupila, spingendo un po’, tanto per fargli capire che ero io a condurre la partita. Lei ha fatto una smorfia di dolore, poi ha sorriso mentre una lacrima le scorreva  lungo la guancia.
Accesi la videocamera, non rimaneva che iniziare lo show.





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