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lunedì 4 gennaio 2010

ASSO PIGLIA TUTTO


Una poesia di Gano poeta ubriacone


Asso piglia tutto

Saluto con un rutto
Alticcio, me la canto
Son Gano e me ne vanto!

Mettetevi a sedere
Non fate quelle facce
Aprite un par di bocce
Ovvia, s'inizia a bere.

Che schifo di giornata
Neanche una giusta
Ma quanto mi costa
Questa vita inventata.

L'affitto da pagare
E tutte le bollette
E' appena il diciassette
Non so più cosa fare.

Ma oggi son di festa
A bere inizio presto
Ed io solo per questo
Ho alzato la mia cresta.

Galletto saltellante
Amante ad ogni ora
Puttana oppure suora
Di qualità ne ho tante.

Le donne ben lo sanno
Mi tengono di conto
Mi fanno anche lo sconto
A pasqua e a fine anno.

Suvvia versami un gotto
Che c'ho la gola secca
Deliziami la bocca
Ribevi! E' il mio motto.

Asso piglia tutto
Il mondo resta brutto
Ma col bicchiere in mano
Felice è il vostro Gano.

mercoledì 2 settembre 2009

COSTANZA

Ti svesto e ti risvesto
Al bordo del letto mi appresto
Mi getto in mezzo alle sete
Son come un matto che ha sete
Mi abbevero alla tua fonte
Alla maniera di un bisonte
Quando scende al fiume
Io invece ti do il seme
Lo vuoi adesso, Costanza?
Mentre son sulla patonza
Ripenso alla proposta
Marito, giammai…
Meglio schiavo, semmai!
Ma quanto mi costa
Questa notte d’amore
Ci si mette anche il core
Fa pum, pum, pum
Stai a vedere che
Mi vien l’infarto su di te!
Sei proprio una stronza
Mia bella Costanza
Ma che te lo dico a fare
Tanto fai finta di niente
Dovrei levar le tende
Ma torno a stantuffare….

Inedita di Gano

martedì 1 settembre 2009

IL RE DI FIORI - di Gano -

Allora, fatemi ricordare. Eravamo io, il Tibia, il Cossu, il Nanni e Fantomas. Non vi sto a spiegare le ragioni di questi nomignoli, altrimenti non se ne esce. Tengo solo a precisare che per loro ero e sarò sempre il Gano. A posto così. Si diceva…
Eravamo noi cinque e s’andava una bellezza. Ramino, conchino, scala, ventuno, pokerone, insomma ci si divertiva. Chi aveva l’amaro, chi preferiva il grappino, quattro pacchetti di sigarette e uno di toscanelli. Il tavolo era pronto. Sabato sera, serata lunga, perché il circolo di sabato chiude alle due. Soliti ignoti; i ragazzini al balilla, la televisione accesa ma nessuno che la guarda, la bella Giorgia che serve camparini senza ghiaccio e montenegri nei bicchieri per il martini. Un universo perfetto, circolare, come il disegno di un essere supremo. Pianeti che orbitano con precisione attorno al bancone, comete che appaiono per pochi istanti per poi sparire per sempre alla vista, stelle che nascono e stelle che muoiono.    [...]


Un pessimista è un ottimista ben informato