mercoledì 2 settembre 2009

Una terribile estate

 
 Dal progetto "Epistolaria" 
un nuovo racconto di Jack Lombroso e Jonathan Macini
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UNA TERRIBILE ESTATE
 


New Orleans, 1922
Domenica 13 Agosto

Caro Teodor,
sono già passati quattro mesi dalla mia partenza da Chicago e trovo finalmente tempo per scriverti. New Orleans è calda e appiccicosa e questa condizione sembra riversarsi anche sull’ambiente che mi circonda. Ogni cosa, case, strade e persone hanno le sfumature dell’ambra, come se tutto fosse ricoperto di miele;  mi pare ormai di sentirne perfino l’odore nell’aria. Siamo ancora in America ma il grigiore di Chicago ha lasciato posto a colori e suoni quasi caraibici.
Ho preso residenza in una casa in periferia della città, vicino alle abitazioni della comunità nera. È un grande edificio a due piani, completamente in legno e davanti all’ingresso corre una veranda con le scalette. Ci ho sistemato un vecchio tavolino a tre zampe che ho trovato in una stanza semivuota e una poltrona a dondolo scricchiolante che accompagna i miei drink al tramonto.
Ti confesso che pensavo fosse più facile spingere queste persone a fornirmi materiale per la mia ricerca.
Ho subito assunto anche una domestica, una donnona nera che gira per casa tre volte la settimana canticchiando e mantiene in ordine tutto il caos che riesco a creare.
Si chiama Zye e viene da Haiti. Anche con lei ho provato ad entrare nella discussione ma con scarsissimo successo. Le risposte alle mie domande sono sempre un misto di divagazioni e ironiche smentite. A volte asserisce  la completa assenza, almeno qui a New Orleans, della cultura che cerco, mentre a volte pare come spaventata dal doverne parlare.
Tutto sembra voler cercare di convincermi a lasciar perdere. Ogni mio tentativo di acquisire informazioni sull’argomento finisce sempre in un grosso buco nell’acqua.
Ho di recente contattato il dottor Felix Leroy, un vecchio amico antropologo che ha già eseguito una ricerca sull’argomento. Spero che il suo arrivo, nelle prossime settimane, porti una nuova ondata di entusiasmo e informazioni.
Adesso ti lascio, spero di sentirti presto.
Il tuo amico

Edward

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