sabato 3 luglio 2010

Autocelebrazione di un giorno qualsiasi

La sequenza indica un uomo che esce di casa, gira per strada senza una meta precisa, si ferma dentro a un caffè e incontra uno sconosciuto. Quando l’uomo torna a casa scopre di essere una persona diversa.

In un secondo tempo, l’uomo uscito da casa, non avendo incontrato nessuno, rientra nervoso e irritato. Inoltre lo stesso, avendo dato appuntamento al caffè ad una persona che non conosceva, riesce a sentirsi diverso anche solo per quella possibilità a cui non ha adempiuto.

Sia l’uomo che lo sconosciuto, sapendo ambedue di riuscire a sentirsi diversi solo uscendo da casa e una volta raggiunto il caffè, spesso riescono a girare per strada anche senza una meta precisa.

Di fatto la casa dell’uomo e dello sconosciuto è ritenuta diversa anche senza che né l’uno né l’altro abbiano girato per strada o si siano recati al caffè. In ogni caso la loro meta è precisa anche se non si fermano quasi mai proprio lì.

Spesso, dentro al caffè, allo sconosciuto è richiesto il motivo per cui l’uomo, visto girare per strada senza una meta precisa, si possa essere sentito diverso pur senza essere uscito di casa per spingersi addirittura fin lì.

In alcuni casi, girando per strada nei pressi del caffè senza apparenza di una meta precisa, lo sconosciuto ha incontrato un uomo che si è fermato dentro al locale, ed ha dichiarato di sentirsi diverso senza sapere per quale motivo.

L’uomo, il caffè e certe volte anche lo sconosciuto, si sono dimostrati diversi solo per essere usciti di casa e aver girato per strada senza trovare una meta. Una volta rientrati ognuno nel proprio ruolo, le cose si sono rivelate concrete anche se loro non si sono incontrati.

Infine, sia la casa, sia lo stesso caffè, risultano diversi per il solo fatto che l’uomo assieme allo sconosciuto hanno girato per strada senza trovare una meta, capitando in quei pressi prima di pensare a qualsiasi altra cosa. Il locale naturalmente, almeno quel giorno, è risultato deserto.

(Soluzioni dettate da elaboratore elettronico)

Bruno Magnolfi

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